La notte in tenda (2° parte)

(continua)

"Vedi" mi disse Marco "se ti faccio venire adesso il rischio è che finisca tutto.....dopo aver sborrato potresti poi provare vergogna, imbarazzo, senso di colpa per quello che abbiamo fatto, o anche solo non avere più voglia e potresti non essere più eccitato.....io invece tra qualche minuto sarò di nuovo carico e voglio scopare con te tutta la notte...."

"Ok va bene..." risposi.
Rientrammo in tenda e ci sdraiammo vicini, lui iniziò ed accarezzarmi i capelli ed il volto e a baciarmi, ma la mia mano inevitabilmente finiva sul mio cazzo eretto...lui me la toglieva e io la rimettevo, era più forte di me, avevo la necessità fisica di svuotarmi.
Mi prese il polso con forza, ma era evidente che cosi non funzionava, quel gesto violento strideva con la dolcezza e l'intimità del momento

"Francesco se vuoi venire nessun problema, ti aiuto io, mi spiace averti imposto la mia volontà"

"Legami" gli dissi. Era sempre stato il mio sogno quello di essere legato, una mia perversione da quando ero piccolo

Non se le fece ripetere, accese la pila e dallo zaino tirò fuori la bandana rossa che aveva al collo durante la salita, mi legò i polsi assieme lasciandomeli davanti al torace e non dietro la schiena

"Anche le caviglie..." gli sussurai col cuore in gola per la percezione che il mio sogno stava per realizzarsi

Si guardò intorno prese uno dei suoi calzettoni e me le legò assieme...a quel punto ero tutto suo ed il suo gioco poteva riprendere..e riprese....

Iniziò ad accarezzare, baciare e leccare con la punta della lingua tutto il mio corpo ed ogni anfratto....viso, labbra, orecchie, collo e braccia, spalle, petto e schiena, le gambe, le natiche i piedi....mi girava su un fianco, poi sull'altro, di sopra, di sotto....ero tutto ricoperto dalla sua saliva.
Poi passo il suo cazzo sul mio viso, me lo fece leccare per bene, lo strofinò su tutto il corpo, fino alle piante dei piedi, ricominciando di nuovo con le carezze e le leccatine.

Ero come una bambola con cui poteva giocare, il tutto era dolce, naturale ed eccitante tanto che finii in uno stato di dormiveglia e credo anche di aver avuto dei momenti onirici.

Il silenzio venne rotto all'improvviso..."Io sono di nuovo pronto" mi disse
"Anche io" gli risposi

Mi girò quindi su un fianco, allargò le mie natiche, si sdraiò dietro di me e mi appoggiò la cappella al buchetto....lentamente riprese a spingere finchè fu dentro, ebbi un sussultò, una breve fitta, ma poi cominciai nuovamene a godere della sua presenza dentro di me.

Spingeva, spingeva sempre più forte, ormai non era solo la cappella a violare il mio ano, ma tutto il manico del suo pene, lo sentivo entrare ed andare sempre più in profondità e non provavo nessun dolore....provavo la stessa sgradevole sensazione di quando da piccolo mia mamma mi metteva le supposte, una leggera contrazione dell'intestino, ma adesso quella sensazione era dolce e gradevole e speravo non finisse mai.

Mi accorgevo di quando stava per venire dai suoi gemiti, quindi diminuiva i colpi, usciva dal mio culetto e mi cambiava posizione....prima mi sdraiò sulla schiena alzandomi le gambe tenendomi con una mano la caviglie, poi mi mise accovacciato in ginocchio poggiato sui gomiti e mi prese a pecorina.

Il rapporto fu molto lungo, lui godeva e non voleva saperne di smettere, inoltre avendo già avuto un orgasmo poco prima il secondo tardava a venire, io anche godevo ma iniziavo a sentire un po di dolore, sia al culo che bruciava che alle articolazioni, messe a dura prova da tutta quella ginnastica.

Fortunatamente di li a poco lo sentii gemere intensamente, emettere urletti, lo tolse dal culo, lo direzionò verso la mia bocca e sborrò, un pò nella mia bocca e un pò sulla faccia.....poi mi sdraiò per terra sulla schiena e iniziò a spompinarmi, facendomi venire nel giro di pochi istanti, bevendo tutto il mio sperma....

Mi slegò, mi prese per mano e tornammo al ruscello e lavarci nuovamente....
(segue)